Dopo alcuni mesi torno a scrivere sul blog dedicato alla città in cui vico ma che non mi ha dato i natali.
Scrivo per denunciare un grosso incendio avvenuto qualche giorno fa nei pressi della zona ASI ovvero la zona industriale di Molfetta.
Una ordinanza del sindaco imponeva la rimozione delle sterpaglie secche nei terreni adicenti destinati all'ampliamento della zona industriale e la ripulitura della zona.
Ordinanza che fissava il limite massimo per la realizzazione del compito al 31 maggio corrente anno.
L'ordinanza è stata non solo disattesa ma la negligenza (perchè di questo si tratta) ha quasi scatenato una tragedia. Un grande incendio si è sviluppato nella zona in cuio a bruciare oltre alle sterpaglie secche sono state anche pneumatici li rilasciati da qualcuno.
Sono dovuti intervenire vigili del fuoco e carabinieri per domare e spegnere il grande focolaio che causa anche sacchi di immondizia li abbandonati e alle gomme andate in fumo,ha creato una pericolosa cappa di diossina su mezza città.
Alla banchina san Domenico il forte odore dell'incendio è durato per ore con conseguente preoccupazione dei residenti e dei cittadini molfettesi in generale.
Ancora una volta devo raccontare di una città in preda all'anarchia,gestita da un sindaco "assenteista" per motivi parlamentari (Antoniop Azzollini,il sindaco è anche senatore del PdL) che ormai non riesce a tenere a freno la feccia delinquenziale che scorrazza libera in città e che,a capodanno a semidistrutto Piazza paradiso a colpi di fuochi pirotecnici e botti di fine anno.
Il problema degli ordini disattesi riguarda tanto Molfetta quanto l'intero Pasese. Se solo ci fosse uno strumento esecutivo con pieni poteri che punisse in maniera adeguata i responsabili tanto degli incendi e delle devastazioni,quanto i personaggi negligenti preposti a eseguire le ordinanze del sindaco o del governo centrale,le cose funzionerebbero alla perfezione.
Intanto forti di questo vuoto esecutivo i balordi hanno ripetuto il gesto ieri sera,sempre nella zona ASI ma l'incendio non ha avuto le stesse proporzioni del primo.
Delinquenti e balordi hanno vinto ancora una volta. Forti di poter fare ciò che vogliono sicuri che il vuoto esecutivo per rendere effettive pene e sanzioni resterà per lunghissimo tempo lettera morta.
MELFICTA
tutto ciò che riguarda Molfetta,i suoi abitanti e la sua storia,oltre a riflessioni e opinioni di un residente.
venerdì 22 giugno 2012
giovedì 16 febbraio 2012
Tonino dimettiti! Da sindaco o da senatore?
Una indagine ha scoperto che quattro comuni italiani sono governati da sindaci di centro destra "casualmente" anche senatori o deputati,con evidente doppio incarico che sfocia nel "conflitto di interessi"
Tra questi quattro comuni,c'è Molfetta il cui sindaco è anche Senatore. Antonio Azzollini eletto sia a Molfetta che a Roma (Senato) tra le file del PdL.
La Consulta ha dichiarato "anormale" il doppio incarico e buon senso vorrebbe che,il sindaco di Molfetta dia le dimissioni,ma da che incarico? Da senatore o da sindaco di Molfetta?
La consulta si è limitata (purtroppo) ad una mera enunciazionne di una anormalità abbastanza evidente,ma mancando un organismo capace di far rispettare ed epplicare la decisione tutto resta come prima.
Molfetta ha un sindaco con tanto di doppio incarico,che la Consulta ha dichiarato "anormale".
Malissimo.
Sarebbe il caso che Antonio Azzollini desse le dimissioni da sindaco come giusto che sia,avendo già un incarico a Roma come senatore del PdL,ma anche la carica di Senatore sarebbe da discutere.
La legge elettorale detta porcellum impedisce agli elettori di eleggere senatori e deputati del Parlamento che vengono nominati dalle segreterie di partito.
Dunque tecnicamente gli elettori hanno scelto solo la composizione politica del parlamento,non i suoi rappresentati,il che significa che deputati e senatori,non essendo scelti dagli italiani sono da considerarsi illegittimi.
Ragionamento abbastanza complicato.
Più semplice il fatto che Azzollini,non si sarebbe potuto candidare alla poltrona di sindaco,fermo restando che il doppio incarico "non era visto come anormale" in quanto nessuno si era espresso in merito.
Insomma adesso abbiamo un sindaco senatore non solo illegittimo ma anche con tanto di conflitto di interessi,ma allora che fare? Chiedere le dimissioni da sindaco o da assessore o da entrambi?
Sarebbe bene che si dimettesse da entrambi i compiti,in primis da sindaco,in quanto ha trasformato Molfetta in un mercato ortofrutticolo a cielo aperto gestito da ex galeotti.
Anche da senatore,ma a Roma non è l'unico.
Intanto la Consulta ha dichiarato "inammissibile" il doppio incarico,ma in Italia manca un organismo forte e autorevole che applichi la legge alla lettera e finisce che a Molfetta continueremo ad avere il sindaco-senatore. "Anormale" il primo incarico "Illegittimo" il secondo.
Viva l'Italia!
Tra questi quattro comuni,c'è Molfetta il cui sindaco è anche Senatore. Antonio Azzollini eletto sia a Molfetta che a Roma (Senato) tra le file del PdL.
La Consulta ha dichiarato "anormale" il doppio incarico e buon senso vorrebbe che,il sindaco di Molfetta dia le dimissioni,ma da che incarico? Da senatore o da sindaco di Molfetta?
La consulta si è limitata (purtroppo) ad una mera enunciazionne di una anormalità abbastanza evidente,ma mancando un organismo capace di far rispettare ed epplicare la decisione tutto resta come prima.
Molfetta ha un sindaco con tanto di doppio incarico,che la Consulta ha dichiarato "anormale".
Malissimo.
Sarebbe il caso che Antonio Azzollini desse le dimissioni da sindaco come giusto che sia,avendo già un incarico a Roma come senatore del PdL,ma anche la carica di Senatore sarebbe da discutere.
La legge elettorale detta porcellum impedisce agli elettori di eleggere senatori e deputati del Parlamento che vengono nominati dalle segreterie di partito.
Dunque tecnicamente gli elettori hanno scelto solo la composizione politica del parlamento,non i suoi rappresentati,il che significa che deputati e senatori,non essendo scelti dagli italiani sono da considerarsi illegittimi.
Ragionamento abbastanza complicato.
Più semplice il fatto che Azzollini,non si sarebbe potuto candidare alla poltrona di sindaco,fermo restando che il doppio incarico "non era visto come anormale" in quanto nessuno si era espresso in merito.
Insomma adesso abbiamo un sindaco senatore non solo illegittimo ma anche con tanto di conflitto di interessi,ma allora che fare? Chiedere le dimissioni da sindaco o da assessore o da entrambi?
Sarebbe bene che si dimettesse da entrambi i compiti,in primis da sindaco,in quanto ha trasformato Molfetta in un mercato ortofrutticolo a cielo aperto gestito da ex galeotti.
Anche da senatore,ma a Roma non è l'unico.
Intanto la Consulta ha dichiarato "inammissibile" il doppio incarico,ma in Italia manca un organismo forte e autorevole che applichi la legge alla lettera e finisce che a Molfetta continueremo ad avere il sindaco-senatore. "Anormale" il primo incarico "Illegittimo" il secondo.
Viva l'Italia!
giovedì 12 gennaio 2012
Auto in fiamme,città sporca.....
Uno dei "mali" della mia città è diventato,almeno negli ultimi anni,l'incendio più o meno doloso di auto parcheggiate.
I giornali locali inutilmente ripropongono ad alta voce il problema della microcriminalità nostrana che,a quanto pare,ha un nuovo passatempo non molto simpatico: bruciare auto e motorini.
Le indagini fatte dai carabinieri non portano a nulla se non a pesare che,grazie al lassismo delle istituzioni centrali e sopratutto locali,i delinquenti abbiano,in questo caso a Molfetta,libertà di fare il bello e cattivo tempo sui mezzi di locomozione degli altri.
Sull'altro mio blog "Minerva" avevo ipotizzato che,per sconfiggere la criminalità organizzata servisse,non solo l'abrogazione dei vari articoli "umanitari" che rendono le carceri un hotel di lusso e la giustizia un colabrodo,ma anche l'intervento della Guardia Nazionale con poteri militari e illimitati che,in poco tempo ripulisca l'Italia dalla mafia da nord a sud,concentrandosi maggiormente nelle zone dove l'illegalità e l'abusivismo edilizio e la regola e lo stato non solo latita,ma è ormai impossibilitato a esercitare le sue funzioni.
Ebbene,considerando che,l'incendio di auto e moto e in qualche caso di banchi ambulanti di ortofrutta (gestiti da ex galeotti) non sia (e non è) un caso,ma possa essere addebitato alla feccia crimonosa di Molfetta,l'utilizzo della Guardia Nazionale non sarebbe una ipotesi da gettare alle ortiche.
Se Polizia e Carabinieri non riescono a tenere a bada,la feccia in quanto devono rispettare regole cervellotiche,si utilizzi la Guardia Nazionale. Per qualche trambusto e criminale morto,non ci si scandalizzerà più di tanto. La tranquillità e la sicurezza dei cittadini onesti e lavoratori valgono infinitamente di più di chi vive e viveva di crimini,furti e rapine.
Oltre al fenomeno delle auto bruciate risolveremmo anche quello delle rapine che,stanno aumentando vertiginosamente a Molfetta.
La feccia,ritornata in libertà ma immiserita tenta di recuperare il terreno perduto.
Altro problema è la sporcizia provocata dal numero esorbitante di cani in possesso di padroni maleducati e menefreghisti che hanno reso Molfetta,in alcune zone,una fogna nauseabonda.
Non un marciapiede,angolo di strada,gradino sono stati salvati dalle feci e dalle urine dei quadrupedi portati a spasso da padroni incoscienti,nella migliore delle ipotesi.
Il governo aveva proposto addirittura una tassa per il possesso di animali domestici.
immediata l'alzata di scudi e il ritiro della "oscena" proposta,il governo centrale ha trovato altri sistemi per far cassa.
Non sarebbe tuttavia una brutta idea.
Considerando il livello di sporcizia raggiunto a causa dei cani guidati da padroni menefreghisti e incuranti,sarebbe bene introdurre una tassa che colpisca i possessori dei quadrupedi sempre disposti a spender soldi per mangime,veterinario,vaccini,mai per pagare una altra tassa odiosa.
Non voglio essere cattivo e crudele contro i cani che,essendo animali sono più civili dei loro padroni beoti,ma intendo punire indirettamente ed economicamente,chi lascia escrementi a ogni angolo di strada redendo invivibile Molfetta.
La tassa progressiva sul possesso degli animali domestici,obbligherà i molfettesi o a evitare di prendersi un cane in futuro per non pagare il balzello,oppure restituire "fido" a canili decenti e puliti in quanto l'aumento delle spese non consente di sbarcare il lunario.
Forse ci troveremmo con qualche amico vero in meno,pazienza,ma perlomeno,in città non dovremmo preoccuparci di dribblare escrementi e urine lasciati da cani guidati da autentici padroni stronzi.
I giornali locali inutilmente ripropongono ad alta voce il problema della microcriminalità nostrana che,a quanto pare,ha un nuovo passatempo non molto simpatico: bruciare auto e motorini.
Le indagini fatte dai carabinieri non portano a nulla se non a pesare che,grazie al lassismo delle istituzioni centrali e sopratutto locali,i delinquenti abbiano,in questo caso a Molfetta,libertà di fare il bello e cattivo tempo sui mezzi di locomozione degli altri.
Sull'altro mio blog "Minerva" avevo ipotizzato che,per sconfiggere la criminalità organizzata servisse,non solo l'abrogazione dei vari articoli "umanitari" che rendono le carceri un hotel di lusso e la giustizia un colabrodo,ma anche l'intervento della Guardia Nazionale con poteri militari e illimitati che,in poco tempo ripulisca l'Italia dalla mafia da nord a sud,concentrandosi maggiormente nelle zone dove l'illegalità e l'abusivismo edilizio e la regola e lo stato non solo latita,ma è ormai impossibilitato a esercitare le sue funzioni.
Ebbene,considerando che,l'incendio di auto e moto e in qualche caso di banchi ambulanti di ortofrutta (gestiti da ex galeotti) non sia (e non è) un caso,ma possa essere addebitato alla feccia crimonosa di Molfetta,l'utilizzo della Guardia Nazionale non sarebbe una ipotesi da gettare alle ortiche.
Se Polizia e Carabinieri non riescono a tenere a bada,la feccia in quanto devono rispettare regole cervellotiche,si utilizzi la Guardia Nazionale. Per qualche trambusto e criminale morto,non ci si scandalizzerà più di tanto. La tranquillità e la sicurezza dei cittadini onesti e lavoratori valgono infinitamente di più di chi vive e viveva di crimini,furti e rapine.
Oltre al fenomeno delle auto bruciate risolveremmo anche quello delle rapine che,stanno aumentando vertiginosamente a Molfetta.
La feccia,ritornata in libertà ma immiserita tenta di recuperare il terreno perduto.
Altro problema è la sporcizia provocata dal numero esorbitante di cani in possesso di padroni maleducati e menefreghisti che hanno reso Molfetta,in alcune zone,una fogna nauseabonda.
Non un marciapiede,angolo di strada,gradino sono stati salvati dalle feci e dalle urine dei quadrupedi portati a spasso da padroni incoscienti,nella migliore delle ipotesi.
Il governo aveva proposto addirittura una tassa per il possesso di animali domestici.
immediata l'alzata di scudi e il ritiro della "oscena" proposta,il governo centrale ha trovato altri sistemi per far cassa.
Non sarebbe tuttavia una brutta idea.
Considerando il livello di sporcizia raggiunto a causa dei cani guidati da padroni menefreghisti e incuranti,sarebbe bene introdurre una tassa che colpisca i possessori dei quadrupedi sempre disposti a spender soldi per mangime,veterinario,vaccini,mai per pagare una altra tassa odiosa.
Non voglio essere cattivo e crudele contro i cani che,essendo animali sono più civili dei loro padroni beoti,ma intendo punire indirettamente ed economicamente,chi lascia escrementi a ogni angolo di strada redendo invivibile Molfetta.
La tassa progressiva sul possesso degli animali domestici,obbligherà i molfettesi o a evitare di prendersi un cane in futuro per non pagare il balzello,oppure restituire "fido" a canili decenti e puliti in quanto l'aumento delle spese non consente di sbarcare il lunario.
Forse ci troveremmo con qualche amico vero in meno,pazienza,ma perlomeno,in città non dovremmo preoccuparci di dribblare escrementi e urine lasciati da cani guidati da autentici padroni stronzi.
giovedì 5 gennaio 2012
Tonino l'incompetente.
A Molfetta il 2012 si apre all'insegna dell'inefficienza del sindaco e della sua giunta di centro-destra.
A capodanno la solita delinquenza che popola certi quartieri,in particolare quello di Piazza Paradiso,ha avuto mano libera nel provocare danni all'arredo urbano grazie all'esplosione dei botti illegali che hanno reso la piazza e il quartiere un campo di battaglia.
Come se non bastasse la pavimentazione del molo sul retro,appena completata e pagata da noi cittadini molfettesi,ha subito danni gravi per qualche maretta,bastante a rovinare gravemente la pavimentazione in cemento.
E' inaccettabile che,la cittadinanza debbe avere a che fare con una giunta comunale inefficiente e dabbene,non è possibile che la nostra città venga ridotta a un ammasso di bancarelle e fruttivendoli ambulanti gestite da ex spacciatori e delinquenti che,grazie al "buon cuore" del primo cittadino ottengono permessi e concessioni per aprire bancarelle nei luoghi più disparati della città,quando,gente onesta e corretta,per aprire una attività commerciale, deve sorbirsi la trafila burocratica.
Adesso vorrei riprendere alcune domande fatte dal mensile "Quindici" sui danni del porto: Come è possibile che poche mareggiate abbiano divelto la pavimentazione in cemento del molo? Cosa intende fare il sindaco Antonio Azzollini? Pagheranno i soliti cittadini la stupidità di chi ha progettato e realizzato i lavori?
Sarebbe il caso che,il sindaco o meglio,il senatore,l'uomo del doppio incarico,chiami la ditta che ha realizzato la pavimentazione e la costringa a effettuare le riparazioni dovute gratis,provvedendo anche a sborsare i soldi per pagare gli operai.
Per quanto riguarda l'ingegnere che ha progettato la pavimentazione in cemento,buon senso vorrebbe che sia costretto a versare una lauta somma di riparazione per la sua incompetenza.
Conoscendo il nostro sindaco-senatore non farà nulla di tutto ciò continuando a sonnecchiare.
Non muoverà un dito neppure per eliminare bancarelle e fruttivendoli abusivi in quanto rappresentano un potenziale e succulento bacino elettorale,per se e per il suo partito.
E per i botti illegali che hanno stravolto piazza Paradiso? Niente di niente,quando in realtà occorrerebbe un repulisti massiccio e completo della feccia che abita quella zona.
Altro che "comprensione",ci vogliono le maniere forti. Contro i delinquenti della nostra città niente deve essere lasciato di intentato,polizia e carabinieri vadano a stanare casa per casa,stanza per stanza delinquenti,ex spacciatori e tutti i loro familiari deportandoli altrove,lontano da Molfetta che vuole essere una città non in mano ai delinquenti e alla loro arroganza.
Si utilizzino tutti gli strumenti persino sparare nel mucchio se necessario,utilizzare il manganello in piena libertà,gambizzare chi resiste. La cittadinanza è arcistufa di pagare per quattro delinquenti,si elimini la feccia e subito. Non importa con quali mezzi,l'importante e che la si elimini,anche fisicamente.
Si tolgano le bancarelle abusive degli ambulanti e si provveda quanto prima,gratuitamente,a risistemare la pavimentazione,incredibilmente,danneggiata dalla maretta.
Infine,Tonino l'incompetente dia le dimissioni,sia da sindaco che da senatore,anche se da quest'ultimo incarico è più difficile e occorre il placet della segreteria del pdl,perchè anche lui,come tutti i parlamentari,non è stato votato dai molfettesi ma nominato dal partito di Berlusconi.
E se proprio non si può ottenere le dimissioni da senatore,che almeno le dia da sindaco e ci risparmi lo scandalo del doppio incarico retribuito anche con i soldi dei cittadini di Molfetta!
A capodanno la solita delinquenza che popola certi quartieri,in particolare quello di Piazza Paradiso,ha avuto mano libera nel provocare danni all'arredo urbano grazie all'esplosione dei botti illegali che hanno reso la piazza e il quartiere un campo di battaglia.
Come se non bastasse la pavimentazione del molo sul retro,appena completata e pagata da noi cittadini molfettesi,ha subito danni gravi per qualche maretta,bastante a rovinare gravemente la pavimentazione in cemento.
E' inaccettabile che,la cittadinanza debbe avere a che fare con una giunta comunale inefficiente e dabbene,non è possibile che la nostra città venga ridotta a un ammasso di bancarelle e fruttivendoli ambulanti gestite da ex spacciatori e delinquenti che,grazie al "buon cuore" del primo cittadino ottengono permessi e concessioni per aprire bancarelle nei luoghi più disparati della città,quando,gente onesta e corretta,per aprire una attività commerciale, deve sorbirsi la trafila burocratica.
Adesso vorrei riprendere alcune domande fatte dal mensile "Quindici" sui danni del porto: Come è possibile che poche mareggiate abbiano divelto la pavimentazione in cemento del molo? Cosa intende fare il sindaco Antonio Azzollini? Pagheranno i soliti cittadini la stupidità di chi ha progettato e realizzato i lavori?
Sarebbe il caso che,il sindaco o meglio,il senatore,l'uomo del doppio incarico,chiami la ditta che ha realizzato la pavimentazione e la costringa a effettuare le riparazioni dovute gratis,provvedendo anche a sborsare i soldi per pagare gli operai.
Per quanto riguarda l'ingegnere che ha progettato la pavimentazione in cemento,buon senso vorrebbe che sia costretto a versare una lauta somma di riparazione per la sua incompetenza.
Conoscendo il nostro sindaco-senatore non farà nulla di tutto ciò continuando a sonnecchiare.
Non muoverà un dito neppure per eliminare bancarelle e fruttivendoli abusivi in quanto rappresentano un potenziale e succulento bacino elettorale,per se e per il suo partito.
E per i botti illegali che hanno stravolto piazza Paradiso? Niente di niente,quando in realtà occorrerebbe un repulisti massiccio e completo della feccia che abita quella zona.
Altro che "comprensione",ci vogliono le maniere forti. Contro i delinquenti della nostra città niente deve essere lasciato di intentato,polizia e carabinieri vadano a stanare casa per casa,stanza per stanza delinquenti,ex spacciatori e tutti i loro familiari deportandoli altrove,lontano da Molfetta che vuole essere una città non in mano ai delinquenti e alla loro arroganza.
Si utilizzino tutti gli strumenti persino sparare nel mucchio se necessario,utilizzare il manganello in piena libertà,gambizzare chi resiste. La cittadinanza è arcistufa di pagare per quattro delinquenti,si elimini la feccia e subito. Non importa con quali mezzi,l'importante e che la si elimini,anche fisicamente.
Si tolgano le bancarelle abusive degli ambulanti e si provveda quanto prima,gratuitamente,a risistemare la pavimentazione,incredibilmente,danneggiata dalla maretta.
Infine,Tonino l'incompetente dia le dimissioni,sia da sindaco che da senatore,anche se da quest'ultimo incarico è più difficile e occorre il placet della segreteria del pdl,perchè anche lui,come tutti i parlamentari,non è stato votato dai molfettesi ma nominato dal partito di Berlusconi.
E se proprio non si può ottenere le dimissioni da senatore,che almeno le dia da sindaco e ci risparmi lo scandalo del doppio incarico retribuito anche con i soldi dei cittadini di Molfetta!
lunedì 2 gennaio 2012
LE CHIESE DI MOLFETTA - Madonna dei Martiri.
Due fotografie della Chiesa Madonna dei Martiri di Molfetta: nella prima la facciata con il campanile,nella seconda il lato della chiesa con la struttura dell'ex "ospedaletto dei crociati" recentemente restaurato.
La costruzione della Chiesa madonna dei Martiri avvenne attorno al 1162,completamente diversa dall'aspetto odierno,in quanto nel 1830 la struttura subì enormi modifiche trasformandosi nell'edificio moderno che appare oggi.
Nominata "Basilica pontificia minore" nel 1987 al suo interno contiene pregiati dipinti e una raffigurazione della Madonna dei Martiri,trasportata dai Crociati dalla terrasanta nel 1188.
A destra dell'altare maggiore attraverso alcuni gradidini,si accede in una angusta cripta che vuole essere una rappresentazione del santo Sepolcro,la struttura suggestiva pare sia stata realizzata sul finire del XV secolo con alcune pietre portate dal nobile Francesco Lepore dalla Terrasanta (in realtà Lepore) era morto da alcuni anni.
Accanto alla Chiesa,sorge una struttura chiamata "Ospedale dei Crociati" fondato nel medioevo come edificio di sostentamento,riposo e ristoro per i pellegrini che tornavano o andavano in pellegrinaggio in Palestina.
Restaurato recentemente è divenuto in un bel luogo da visitare.
La costruzione della Chiesa madonna dei Martiri avvenne attorno al 1162,completamente diversa dall'aspetto odierno,in quanto nel 1830 la struttura subì enormi modifiche trasformandosi nell'edificio moderno che appare oggi.
Nominata "Basilica pontificia minore" nel 1987 al suo interno contiene pregiati dipinti e una raffigurazione della Madonna dei Martiri,trasportata dai Crociati dalla terrasanta nel 1188.
A destra dell'altare maggiore attraverso alcuni gradidini,si accede in una angusta cripta che vuole essere una rappresentazione del santo Sepolcro,la struttura suggestiva pare sia stata realizzata sul finire del XV secolo con alcune pietre portate dal nobile Francesco Lepore dalla Terrasanta (in realtà Lepore) era morto da alcuni anni.
Accanto alla Chiesa,sorge una struttura chiamata "Ospedale dei Crociati" fondato nel medioevo come edificio di sostentamento,riposo e ristoro per i pellegrini che tornavano o andavano in pellegrinaggio in Palestina.
Restaurato recentemente è divenuto in un bel luogo da visitare.
LE CHIESE DI MOLFETTA - La Cattedrale.
Una immagine della cattedrale di Molfetta "SS Maria Assunta" costruita dai Gesuiti nel corso del XVII secolo. Imponente e barocca la facciata.
L' attuale Cattedrale di Molfetta fu costruita dai Gesuiti nel corso del 1600 e dedicata al loro padre fondatore Ignazio di Loyola e che raffigurarono a tutto tondo sempre sulla facciata barocca della Chiesa,situata,come le Chiese di Santo Stefano e del Puragorio in Via Dante,una delle strade più percorse e affollate di Molfetta.
Soppresso l'ordine gesuita,la Cattedrale restò abbandonata per svariati anni fino a quando,nel 1785 fu restaurata e ampliata e in tale occasione furono traslati i resti del santo Patrono di Molfetta: san Corrado di Baviera.
All'interno c'è un quadro del celebre pittore Corrado Giaquinto raffigurante "L'assunzione di Maria"Ottimamente decorato l'interno molto più ricco rispetto al Duomo Vecchio.
L' attuale Cattedrale di Molfetta fu costruita dai Gesuiti nel corso del 1600 e dedicata al loro padre fondatore Ignazio di Loyola e che raffigurarono a tutto tondo sempre sulla facciata barocca della Chiesa,situata,come le Chiese di Santo Stefano e del Puragorio in Via Dante,una delle strade più percorse e affollate di Molfetta.
Soppresso l'ordine gesuita,la Cattedrale restò abbandonata per svariati anni fino a quando,nel 1785 fu restaurata e ampliata e in tale occasione furono traslati i resti del santo Patrono di Molfetta: san Corrado di Baviera.
All'interno c'è un quadro del celebre pittore Corrado Giaquinto raffigurante "L'assunzione di Maria"Ottimamente decorato l'interno molto più ricco rispetto al Duomo Vecchio.
LE CHIESE DI MOLFETTA - Il Duomo.
Due immagini del Duomo di Molfetta. Nella prima foto l'ingresso principale con le due torri campanarie che svettano alte. Nella seconda,il Duomo visto lateralmente con le caratteristiche cupole a pianta esagonale.
Il Duomo di san Corrado era inizialmente intitolata a Maria Assunta in cielo, prima della costruzione della Cattedrale che ne ha preso il nome.
Costruito tra il 1150 e il 1200 il Duomo si caratterizza,non solo per i suoi due campanili,ma in particolar modo per le tre cupole a pianta esagonale che hanno la copertura a capriate e a tegole sovrapposte.
I tetto spioventi di tutte e tre le cupole sono costruiti utilizzando le note chiancarelle ovvero delle lastre di pietra di spessore più sottile utilizzate per i tetti dei Trulli di Alberobello e che,per la loro forma,sono più adatte a conformarsi alla diversa conformazione dei tetti che seguono la costruzione delle cupole a pianta esagonale.
La facciata principale spoglie e con pochissime decorazioni rispetto a quella rivolta a mezzogiorno,è dovuta al fatto che,la facciata,in antichità era rivolta a picco sul mare come,alcune fotografie del XIX secolo dimostrano molto bene,e prima che,fosse terminata la costruzione del porto marittimo principale,terminato nel 1882.
Un' altra particolarità della Chiesa sono le due torri campanarie: in realtà pur essendo uguali sia in forma (hanno entrambe base quadrata),che in altezza (39 metri) solo il campanile più interno dispone della campana,mentre la torre più esterna,rivolta verso il mare,fungeva come una sorta di torre di avvistamento.
Scarno e spartano è l'interno con un fonte battesimale del XVI secolo,un pluteo in pietra del 1100 che rappresenta una cerimonia pontificale e un Cristo Redentore.
Fino al XVII secolo il Duomo fu l'unica parrocchia esistente a Molfetta e fino al 1785 conservò il nome di "SS Assunta" e la funzione di cattedrale prima che,la Cattedrale fu trasferita in quella attuale e il Duomo assunse il nome del santo patrono protettore di Molfetta,San Corrado di Baviera.
Il Duomo di san Corrado era inizialmente intitolata a Maria Assunta in cielo, prima della costruzione della Cattedrale che ne ha preso il nome.
Costruito tra il 1150 e il 1200 il Duomo si caratterizza,non solo per i suoi due campanili,ma in particolar modo per le tre cupole a pianta esagonale che hanno la copertura a capriate e a tegole sovrapposte.
I tetto spioventi di tutte e tre le cupole sono costruiti utilizzando le note chiancarelle ovvero delle lastre di pietra di spessore più sottile utilizzate per i tetti dei Trulli di Alberobello e che,per la loro forma,sono più adatte a conformarsi alla diversa conformazione dei tetti che seguono la costruzione delle cupole a pianta esagonale.
La facciata principale spoglie e con pochissime decorazioni rispetto a quella rivolta a mezzogiorno,è dovuta al fatto che,la facciata,in antichità era rivolta a picco sul mare come,alcune fotografie del XIX secolo dimostrano molto bene,e prima che,fosse terminata la costruzione del porto marittimo principale,terminato nel 1882.
Un' altra particolarità della Chiesa sono le due torri campanarie: in realtà pur essendo uguali sia in forma (hanno entrambe base quadrata),che in altezza (39 metri) solo il campanile più interno dispone della campana,mentre la torre più esterna,rivolta verso il mare,fungeva come una sorta di torre di avvistamento.
Scarno e spartano è l'interno con un fonte battesimale del XVI secolo,un pluteo in pietra del 1100 che rappresenta una cerimonia pontificale e un Cristo Redentore.
Fino al XVII secolo il Duomo fu l'unica parrocchia esistente a Molfetta e fino al 1785 conservò il nome di "SS Assunta" e la funzione di cattedrale prima che,la Cattedrale fu trasferita in quella attuale e il Duomo assunse il nome del santo patrono protettore di Molfetta,San Corrado di Baviera.
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