Uno dei "mali" della mia città è diventato,almeno negli ultimi anni,l'incendio più o meno doloso di auto parcheggiate.
I giornali locali inutilmente ripropongono ad alta voce il problema della microcriminalità nostrana che,a quanto pare,ha un nuovo passatempo non molto simpatico: bruciare auto e motorini.
Le indagini fatte dai carabinieri non portano a nulla se non a pesare che,grazie al lassismo delle istituzioni centrali e sopratutto locali,i delinquenti abbiano,in questo caso a Molfetta,libertà di fare il bello e cattivo tempo sui mezzi di locomozione degli altri.
Sull'altro mio blog "Minerva" avevo ipotizzato che,per sconfiggere la criminalità organizzata servisse,non solo l'abrogazione dei vari articoli "umanitari" che rendono le carceri un hotel di lusso e la giustizia un colabrodo,ma anche l'intervento della Guardia Nazionale con poteri militari e illimitati che,in poco tempo ripulisca l'Italia dalla mafia da nord a sud,concentrandosi maggiormente nelle zone dove l'illegalità e l'abusivismo edilizio e la regola e lo stato non solo latita,ma è ormai impossibilitato a esercitare le sue funzioni.
Ebbene,considerando che,l'incendio di auto e moto e in qualche caso di banchi ambulanti di ortofrutta (gestiti da ex galeotti) non sia (e non è) un caso,ma possa essere addebitato alla feccia crimonosa di Molfetta,l'utilizzo della Guardia Nazionale non sarebbe una ipotesi da gettare alle ortiche.
Se Polizia e Carabinieri non riescono a tenere a bada,la feccia in quanto devono rispettare regole cervellotiche,si utilizzi la Guardia Nazionale. Per qualche trambusto e criminale morto,non ci si scandalizzerà più di tanto. La tranquillità e la sicurezza dei cittadini onesti e lavoratori valgono infinitamente di più di chi vive e viveva di crimini,furti e rapine.
Oltre al fenomeno delle auto bruciate risolveremmo anche quello delle rapine che,stanno aumentando vertiginosamente a Molfetta.
La feccia,ritornata in libertà ma immiserita tenta di recuperare il terreno perduto.
Altro problema è la sporcizia provocata dal numero esorbitante di cani in possesso di padroni maleducati e menefreghisti che hanno reso Molfetta,in alcune zone,una fogna nauseabonda.
Non un marciapiede,angolo di strada,gradino sono stati salvati dalle feci e dalle urine dei quadrupedi portati a spasso da padroni incoscienti,nella migliore delle ipotesi.
Il governo aveva proposto addirittura una tassa per il possesso di animali domestici.
immediata l'alzata di scudi e il ritiro della "oscena" proposta,il governo centrale ha trovato altri sistemi per far cassa.
Non sarebbe tuttavia una brutta idea.
Considerando il livello di sporcizia raggiunto a causa dei cani guidati da padroni menefreghisti e incuranti,sarebbe bene introdurre una tassa che colpisca i possessori dei quadrupedi sempre disposti a spender soldi per mangime,veterinario,vaccini,mai per pagare una altra tassa odiosa.
Non voglio essere cattivo e crudele contro i cani che,essendo animali sono più civili dei loro padroni beoti,ma intendo punire indirettamente ed economicamente,chi lascia escrementi a ogni angolo di strada redendo invivibile Molfetta.
La tassa progressiva sul possesso degli animali domestici,obbligherà i molfettesi o a evitare di prendersi un cane in futuro per non pagare il balzello,oppure restituire "fido" a canili decenti e puliti in quanto l'aumento delle spese non consente di sbarcare il lunario.
Forse ci troveremmo con qualche amico vero in meno,pazienza,ma perlomeno,in città non dovremmo preoccuparci di dribblare escrementi e urine lasciati da cani guidati da autentici padroni stronzi.
tutto ciò che riguarda Molfetta,i suoi abitanti e la sua storia,oltre a riflessioni e opinioni di un residente.
giovedì 12 gennaio 2012
giovedì 5 gennaio 2012
Tonino l'incompetente.
A Molfetta il 2012 si apre all'insegna dell'inefficienza del sindaco e della sua giunta di centro-destra.
A capodanno la solita delinquenza che popola certi quartieri,in particolare quello di Piazza Paradiso,ha avuto mano libera nel provocare danni all'arredo urbano grazie all'esplosione dei botti illegali che hanno reso la piazza e il quartiere un campo di battaglia.
Come se non bastasse la pavimentazione del molo sul retro,appena completata e pagata da noi cittadini molfettesi,ha subito danni gravi per qualche maretta,bastante a rovinare gravemente la pavimentazione in cemento.
E' inaccettabile che,la cittadinanza debbe avere a che fare con una giunta comunale inefficiente e dabbene,non è possibile che la nostra città venga ridotta a un ammasso di bancarelle e fruttivendoli ambulanti gestite da ex spacciatori e delinquenti che,grazie al "buon cuore" del primo cittadino ottengono permessi e concessioni per aprire bancarelle nei luoghi più disparati della città,quando,gente onesta e corretta,per aprire una attività commerciale, deve sorbirsi la trafila burocratica.
Adesso vorrei riprendere alcune domande fatte dal mensile "Quindici" sui danni del porto: Come è possibile che poche mareggiate abbiano divelto la pavimentazione in cemento del molo? Cosa intende fare il sindaco Antonio Azzollini? Pagheranno i soliti cittadini la stupidità di chi ha progettato e realizzato i lavori?
Sarebbe il caso che,il sindaco o meglio,il senatore,l'uomo del doppio incarico,chiami la ditta che ha realizzato la pavimentazione e la costringa a effettuare le riparazioni dovute gratis,provvedendo anche a sborsare i soldi per pagare gli operai.
Per quanto riguarda l'ingegnere che ha progettato la pavimentazione in cemento,buon senso vorrebbe che sia costretto a versare una lauta somma di riparazione per la sua incompetenza.
Conoscendo il nostro sindaco-senatore non farà nulla di tutto ciò continuando a sonnecchiare.
Non muoverà un dito neppure per eliminare bancarelle e fruttivendoli abusivi in quanto rappresentano un potenziale e succulento bacino elettorale,per se e per il suo partito.
E per i botti illegali che hanno stravolto piazza Paradiso? Niente di niente,quando in realtà occorrerebbe un repulisti massiccio e completo della feccia che abita quella zona.
Altro che "comprensione",ci vogliono le maniere forti. Contro i delinquenti della nostra città niente deve essere lasciato di intentato,polizia e carabinieri vadano a stanare casa per casa,stanza per stanza delinquenti,ex spacciatori e tutti i loro familiari deportandoli altrove,lontano da Molfetta che vuole essere una città non in mano ai delinquenti e alla loro arroganza.
Si utilizzino tutti gli strumenti persino sparare nel mucchio se necessario,utilizzare il manganello in piena libertà,gambizzare chi resiste. La cittadinanza è arcistufa di pagare per quattro delinquenti,si elimini la feccia e subito. Non importa con quali mezzi,l'importante e che la si elimini,anche fisicamente.
Si tolgano le bancarelle abusive degli ambulanti e si provveda quanto prima,gratuitamente,a risistemare la pavimentazione,incredibilmente,danneggiata dalla maretta.
Infine,Tonino l'incompetente dia le dimissioni,sia da sindaco che da senatore,anche se da quest'ultimo incarico è più difficile e occorre il placet della segreteria del pdl,perchè anche lui,come tutti i parlamentari,non è stato votato dai molfettesi ma nominato dal partito di Berlusconi.
E se proprio non si può ottenere le dimissioni da senatore,che almeno le dia da sindaco e ci risparmi lo scandalo del doppio incarico retribuito anche con i soldi dei cittadini di Molfetta!
A capodanno la solita delinquenza che popola certi quartieri,in particolare quello di Piazza Paradiso,ha avuto mano libera nel provocare danni all'arredo urbano grazie all'esplosione dei botti illegali che hanno reso la piazza e il quartiere un campo di battaglia.
Come se non bastasse la pavimentazione del molo sul retro,appena completata e pagata da noi cittadini molfettesi,ha subito danni gravi per qualche maretta,bastante a rovinare gravemente la pavimentazione in cemento.
E' inaccettabile che,la cittadinanza debbe avere a che fare con una giunta comunale inefficiente e dabbene,non è possibile che la nostra città venga ridotta a un ammasso di bancarelle e fruttivendoli ambulanti gestite da ex spacciatori e delinquenti che,grazie al "buon cuore" del primo cittadino ottengono permessi e concessioni per aprire bancarelle nei luoghi più disparati della città,quando,gente onesta e corretta,per aprire una attività commerciale, deve sorbirsi la trafila burocratica.
Adesso vorrei riprendere alcune domande fatte dal mensile "Quindici" sui danni del porto: Come è possibile che poche mareggiate abbiano divelto la pavimentazione in cemento del molo? Cosa intende fare il sindaco Antonio Azzollini? Pagheranno i soliti cittadini la stupidità di chi ha progettato e realizzato i lavori?
Sarebbe il caso che,il sindaco o meglio,il senatore,l'uomo del doppio incarico,chiami la ditta che ha realizzato la pavimentazione e la costringa a effettuare le riparazioni dovute gratis,provvedendo anche a sborsare i soldi per pagare gli operai.
Per quanto riguarda l'ingegnere che ha progettato la pavimentazione in cemento,buon senso vorrebbe che sia costretto a versare una lauta somma di riparazione per la sua incompetenza.
Conoscendo il nostro sindaco-senatore non farà nulla di tutto ciò continuando a sonnecchiare.
Non muoverà un dito neppure per eliminare bancarelle e fruttivendoli abusivi in quanto rappresentano un potenziale e succulento bacino elettorale,per se e per il suo partito.
E per i botti illegali che hanno stravolto piazza Paradiso? Niente di niente,quando in realtà occorrerebbe un repulisti massiccio e completo della feccia che abita quella zona.
Altro che "comprensione",ci vogliono le maniere forti. Contro i delinquenti della nostra città niente deve essere lasciato di intentato,polizia e carabinieri vadano a stanare casa per casa,stanza per stanza delinquenti,ex spacciatori e tutti i loro familiari deportandoli altrove,lontano da Molfetta che vuole essere una città non in mano ai delinquenti e alla loro arroganza.
Si utilizzino tutti gli strumenti persino sparare nel mucchio se necessario,utilizzare il manganello in piena libertà,gambizzare chi resiste. La cittadinanza è arcistufa di pagare per quattro delinquenti,si elimini la feccia e subito. Non importa con quali mezzi,l'importante e che la si elimini,anche fisicamente.
Si tolgano le bancarelle abusive degli ambulanti e si provveda quanto prima,gratuitamente,a risistemare la pavimentazione,incredibilmente,danneggiata dalla maretta.
Infine,Tonino l'incompetente dia le dimissioni,sia da sindaco che da senatore,anche se da quest'ultimo incarico è più difficile e occorre il placet della segreteria del pdl,perchè anche lui,come tutti i parlamentari,non è stato votato dai molfettesi ma nominato dal partito di Berlusconi.
E se proprio non si può ottenere le dimissioni da senatore,che almeno le dia da sindaco e ci risparmi lo scandalo del doppio incarico retribuito anche con i soldi dei cittadini di Molfetta!
lunedì 2 gennaio 2012
LE CHIESE DI MOLFETTA - Madonna dei Martiri.
Due fotografie della Chiesa Madonna dei Martiri di Molfetta: nella prima la facciata con il campanile,nella seconda il lato della chiesa con la struttura dell'ex "ospedaletto dei crociati" recentemente restaurato.
La costruzione della Chiesa madonna dei Martiri avvenne attorno al 1162,completamente diversa dall'aspetto odierno,in quanto nel 1830 la struttura subì enormi modifiche trasformandosi nell'edificio moderno che appare oggi.
Nominata "Basilica pontificia minore" nel 1987 al suo interno contiene pregiati dipinti e una raffigurazione della Madonna dei Martiri,trasportata dai Crociati dalla terrasanta nel 1188.
A destra dell'altare maggiore attraverso alcuni gradidini,si accede in una angusta cripta che vuole essere una rappresentazione del santo Sepolcro,la struttura suggestiva pare sia stata realizzata sul finire del XV secolo con alcune pietre portate dal nobile Francesco Lepore dalla Terrasanta (in realtà Lepore) era morto da alcuni anni.
Accanto alla Chiesa,sorge una struttura chiamata "Ospedale dei Crociati" fondato nel medioevo come edificio di sostentamento,riposo e ristoro per i pellegrini che tornavano o andavano in pellegrinaggio in Palestina.
Restaurato recentemente è divenuto in un bel luogo da visitare.
La costruzione della Chiesa madonna dei Martiri avvenne attorno al 1162,completamente diversa dall'aspetto odierno,in quanto nel 1830 la struttura subì enormi modifiche trasformandosi nell'edificio moderno che appare oggi.
Nominata "Basilica pontificia minore" nel 1987 al suo interno contiene pregiati dipinti e una raffigurazione della Madonna dei Martiri,trasportata dai Crociati dalla terrasanta nel 1188.
A destra dell'altare maggiore attraverso alcuni gradidini,si accede in una angusta cripta che vuole essere una rappresentazione del santo Sepolcro,la struttura suggestiva pare sia stata realizzata sul finire del XV secolo con alcune pietre portate dal nobile Francesco Lepore dalla Terrasanta (in realtà Lepore) era morto da alcuni anni.
Accanto alla Chiesa,sorge una struttura chiamata "Ospedale dei Crociati" fondato nel medioevo come edificio di sostentamento,riposo e ristoro per i pellegrini che tornavano o andavano in pellegrinaggio in Palestina.
Restaurato recentemente è divenuto in un bel luogo da visitare.
LE CHIESE DI MOLFETTA - La Cattedrale.
Una immagine della cattedrale di Molfetta "SS Maria Assunta" costruita dai Gesuiti nel corso del XVII secolo. Imponente e barocca la facciata.
L' attuale Cattedrale di Molfetta fu costruita dai Gesuiti nel corso del 1600 e dedicata al loro padre fondatore Ignazio di Loyola e che raffigurarono a tutto tondo sempre sulla facciata barocca della Chiesa,situata,come le Chiese di Santo Stefano e del Puragorio in Via Dante,una delle strade più percorse e affollate di Molfetta.
Soppresso l'ordine gesuita,la Cattedrale restò abbandonata per svariati anni fino a quando,nel 1785 fu restaurata e ampliata e in tale occasione furono traslati i resti del santo Patrono di Molfetta: san Corrado di Baviera.
All'interno c'è un quadro del celebre pittore Corrado Giaquinto raffigurante "L'assunzione di Maria"Ottimamente decorato l'interno molto più ricco rispetto al Duomo Vecchio.
L' attuale Cattedrale di Molfetta fu costruita dai Gesuiti nel corso del 1600 e dedicata al loro padre fondatore Ignazio di Loyola e che raffigurarono a tutto tondo sempre sulla facciata barocca della Chiesa,situata,come le Chiese di Santo Stefano e del Puragorio in Via Dante,una delle strade più percorse e affollate di Molfetta.
Soppresso l'ordine gesuita,la Cattedrale restò abbandonata per svariati anni fino a quando,nel 1785 fu restaurata e ampliata e in tale occasione furono traslati i resti del santo Patrono di Molfetta: san Corrado di Baviera.
All'interno c'è un quadro del celebre pittore Corrado Giaquinto raffigurante "L'assunzione di Maria"Ottimamente decorato l'interno molto più ricco rispetto al Duomo Vecchio.
LE CHIESE DI MOLFETTA - Il Duomo.
Due immagini del Duomo di Molfetta. Nella prima foto l'ingresso principale con le due torri campanarie che svettano alte. Nella seconda,il Duomo visto lateralmente con le caratteristiche cupole a pianta esagonale.
Il Duomo di san Corrado era inizialmente intitolata a Maria Assunta in cielo, prima della costruzione della Cattedrale che ne ha preso il nome.
Costruito tra il 1150 e il 1200 il Duomo si caratterizza,non solo per i suoi due campanili,ma in particolar modo per le tre cupole a pianta esagonale che hanno la copertura a capriate e a tegole sovrapposte.
I tetto spioventi di tutte e tre le cupole sono costruiti utilizzando le note chiancarelle ovvero delle lastre di pietra di spessore più sottile utilizzate per i tetti dei Trulli di Alberobello e che,per la loro forma,sono più adatte a conformarsi alla diversa conformazione dei tetti che seguono la costruzione delle cupole a pianta esagonale.
La facciata principale spoglie e con pochissime decorazioni rispetto a quella rivolta a mezzogiorno,è dovuta al fatto che,la facciata,in antichità era rivolta a picco sul mare come,alcune fotografie del XIX secolo dimostrano molto bene,e prima che,fosse terminata la costruzione del porto marittimo principale,terminato nel 1882.
Un' altra particolarità della Chiesa sono le due torri campanarie: in realtà pur essendo uguali sia in forma (hanno entrambe base quadrata),che in altezza (39 metri) solo il campanile più interno dispone della campana,mentre la torre più esterna,rivolta verso il mare,fungeva come una sorta di torre di avvistamento.
Scarno e spartano è l'interno con un fonte battesimale del XVI secolo,un pluteo in pietra del 1100 che rappresenta una cerimonia pontificale e un Cristo Redentore.
Fino al XVII secolo il Duomo fu l'unica parrocchia esistente a Molfetta e fino al 1785 conservò il nome di "SS Assunta" e la funzione di cattedrale prima che,la Cattedrale fu trasferita in quella attuale e il Duomo assunse il nome del santo patrono protettore di Molfetta,San Corrado di Baviera.
Il Duomo di san Corrado era inizialmente intitolata a Maria Assunta in cielo, prima della costruzione della Cattedrale che ne ha preso il nome.
Costruito tra il 1150 e il 1200 il Duomo si caratterizza,non solo per i suoi due campanili,ma in particolar modo per le tre cupole a pianta esagonale che hanno la copertura a capriate e a tegole sovrapposte.
I tetto spioventi di tutte e tre le cupole sono costruiti utilizzando le note chiancarelle ovvero delle lastre di pietra di spessore più sottile utilizzate per i tetti dei Trulli di Alberobello e che,per la loro forma,sono più adatte a conformarsi alla diversa conformazione dei tetti che seguono la costruzione delle cupole a pianta esagonale.
La facciata principale spoglie e con pochissime decorazioni rispetto a quella rivolta a mezzogiorno,è dovuta al fatto che,la facciata,in antichità era rivolta a picco sul mare come,alcune fotografie del XIX secolo dimostrano molto bene,e prima che,fosse terminata la costruzione del porto marittimo principale,terminato nel 1882.
Un' altra particolarità della Chiesa sono le due torri campanarie: in realtà pur essendo uguali sia in forma (hanno entrambe base quadrata),che in altezza (39 metri) solo il campanile più interno dispone della campana,mentre la torre più esterna,rivolta verso il mare,fungeva come una sorta di torre di avvistamento.
Scarno e spartano è l'interno con un fonte battesimale del XVI secolo,un pluteo in pietra del 1100 che rappresenta una cerimonia pontificale e un Cristo Redentore.
Fino al XVII secolo il Duomo fu l'unica parrocchia esistente a Molfetta e fino al 1785 conservò il nome di "SS Assunta" e la funzione di cattedrale prima che,la Cattedrale fu trasferita in quella attuale e il Duomo assunse il nome del santo patrono protettore di Molfetta,San Corrado di Baviera.
domenica 1 gennaio 2012
Molfetta alcune informazioni
Molfetta e un comune pugliese a nord di Bari che conta circa 60mila abitanti. Dei comuni non capoluogo è quello maggiormente popolato,si affaccia sul Mar Adriatico e dista dal capoluogo di regione 25 km.
A vocazione tradizonalmente marinara e contadina,ultimamente la città ha conosciuto un poderoso sviluppo della zona ASI tutt'ora in fase di apliamento.
In costruzione il nuovo porto marittimo che,ultimamente ha scatenato forti proteste dell'opposizione di centro-sinistra per alcuni calcoli errati e conseguente esborso di denaro.
La principale festa del Paese è la ricorrenza,in data 8 settembre,della Madonna dei Martiri che,in questa occasione viene esposta alla venerazione dei fedeli e portata in giro su un peschereccio addobbato per l'occasione. Le consuete luminarie,organizzate e montate grazie all'offerta dei cittadini molfettesi illuminano tradizionalmente Corso Dante (il Borgo) dove durante la tre giorni di festeggiamenti,si affiancano senza soluzione di continuità piccoli mercatini e bancarelle caratteristiche.
La festa della Madonna dei Martiti dura in totale tre giorni dal 7 al 9 settembre con serata clou l'8 settembre in cui si concentrano maggiormente i festeggiamenti.
Particolarmente sentita è anche la festa della pasqua con le consuete e tradizionali processioni dei santi e dei personaggi pasquali scolpiti e creati dal noto scultore Cozzoli.
Città di antica origine,visse alterne e travagliate vicende di cui una di queste in particolare ho narrato nel post precedente "Il Sacco di Molfetta",passata di mano in mano da questo a quel conquistatore o feudatario,nel 1861,come tutti i comuni del neocostituito Regno d'Italia,accettò,tramite plebiscito,di far parte del nuovostato unitario.
Come raggiungere Molfetta:
- a mezzo automobilistico, attraverso l'autostrada A-14 Bologna-Taranto, l'autostrada A-16 Bari-Napoli, la strada statale Padova-Lecce, la strada provinciale 112 (da Terlzzi) e da tutti i paesi limitrofi: Giovinazzo e Bisceglie attraverso il tracciato della vecchia Statale 16, Ruvo mediante la relativa strada provinciale, Corato dalla strada vicinale Coppe, e Bitonto da un'ulteriore strada provinciale.
- a mezzo ferroviario,tramite la fermata,presso la stazione delle Ferrovie dello Stato.
- l'aereoporto più vicino è quello di Bari-Palese che dista poco più di 20 km.
Luoghi di interesse:
Molfetta è la sede del Palazzo del Seminario Regionale,inizialmente a Lecce,durante la prima guerra mondiale,per ragioni di sicurezza,fu trasferita a Molfetta che si dotò subito di un palazzo ampio e imponente sito in Viale Pio XI. Il progetto per la sua realizzazione fu dell'ing. Giuseppe Momo.
Tra le chiese da visitare ci sono il Duomo di San Corrado (adiacente al centro storico e quasi accanto al palazzo della capitaneria di porto)accanto al Duomo potete vedere il Palazzo della Dogana,da visitare ci sono anche,e sopratutto: la Chiesa di santo Stefano,la Cattedrale di Molfetta dall'aspetto e dalla facciata imponente la Chiesa del Purgatorio. Tutte e tre site in Corso Dante (Borgo),in distanze diverse.
Da non mancare una visita all'interno del ristrutturando centro storico caratteristico per la sua forma a "spina di pesce. Fondato inizialmente su una isola vicinissima alla terraferma,detta isola di Sant'Andrea,il centro storico era difeso da mura aventi il consueto ponte levatorio,ora inesistente in quanto,nel corso dei secoli e con il "congiungimento" della isola con la terraferma è andato progressivamente perdendo di utilità.
All'interno del centro storico troverete la Chiesa di san Pietro con la caratteristica facciata e il suo altissimo campanile visibile da diverse zone della città.
Di fronte alla centralissima Piazza Garibaldi e vicinissimo all'ingresso di Via Dante troverete il Palazzo Vescovile di Molfetta con il suo colore rossastro e la alta cancellata in ferro.
Una visita è doverosa al Pulo di Molfetta e alla basilica della Madonna dei Martiri da cui,come detto l'8 settembre,viene imbarcata la statua della madre e portata in giro per mare a bordo di un peschereccio. Accanto alla basilica potete visitare l'ospedaletto dei Crociati,un edificio medievale che durante l'era delle Crociatae dava riposo e sostentamento a chi,era in procinto di raggiungere la Terrasanta.
Il Pulo di Molfetta è un sprofondamento di origine carsica distante non più di due chilometri da Molfetta e comodamente raggiungibile con ogni mezzo.
Utilizzato negli anni passati come paesaggio naturale e perfetto per allestire il presepe vivente,oggi è habitat di piante e alberi che crescono più o meno spontaneamente.
A vocazione tradizonalmente marinara e contadina,ultimamente la città ha conosciuto un poderoso sviluppo della zona ASI tutt'ora in fase di apliamento.
In costruzione il nuovo porto marittimo che,ultimamente ha scatenato forti proteste dell'opposizione di centro-sinistra per alcuni calcoli errati e conseguente esborso di denaro.
La principale festa del Paese è la ricorrenza,in data 8 settembre,della Madonna dei Martiri che,in questa occasione viene esposta alla venerazione dei fedeli e portata in giro su un peschereccio addobbato per l'occasione. Le consuete luminarie,organizzate e montate grazie all'offerta dei cittadini molfettesi illuminano tradizionalmente Corso Dante (il Borgo) dove durante la tre giorni di festeggiamenti,si affiancano senza soluzione di continuità piccoli mercatini e bancarelle caratteristiche.
La festa della Madonna dei Martiti dura in totale tre giorni dal 7 al 9 settembre con serata clou l'8 settembre in cui si concentrano maggiormente i festeggiamenti.
Particolarmente sentita è anche la festa della pasqua con le consuete e tradizionali processioni dei santi e dei personaggi pasquali scolpiti e creati dal noto scultore Cozzoli.
Città di antica origine,visse alterne e travagliate vicende di cui una di queste in particolare ho narrato nel post precedente "Il Sacco di Molfetta",passata di mano in mano da questo a quel conquistatore o feudatario,nel 1861,come tutti i comuni del neocostituito Regno d'Italia,accettò,tramite plebiscito,di far parte del nuovostato unitario.
Come raggiungere Molfetta:
- a mezzo automobilistico, attraverso l'autostrada A-14 Bologna-Taranto, l'autostrada A-16 Bari-Napoli, la strada statale Padova-Lecce, la strada provinciale 112 (da Terlzzi) e da tutti i paesi limitrofi: Giovinazzo e Bisceglie attraverso il tracciato della vecchia Statale 16, Ruvo mediante la relativa strada provinciale, Corato dalla strada vicinale Coppe, e Bitonto da un'ulteriore strada provinciale.
- a mezzo ferroviario,tramite la fermata,presso la stazione delle Ferrovie dello Stato.
- l'aereoporto più vicino è quello di Bari-Palese che dista poco più di 20 km.
Luoghi di interesse:
Molfetta è la sede del Palazzo del Seminario Regionale,inizialmente a Lecce,durante la prima guerra mondiale,per ragioni di sicurezza,fu trasferita a Molfetta che si dotò subito di un palazzo ampio e imponente sito in Viale Pio XI. Il progetto per la sua realizzazione fu dell'ing. Giuseppe Momo.
Tra le chiese da visitare ci sono il Duomo di San Corrado (adiacente al centro storico e quasi accanto al palazzo della capitaneria di porto)accanto al Duomo potete vedere il Palazzo della Dogana,da visitare ci sono anche,e sopratutto: la Chiesa di santo Stefano,la Cattedrale di Molfetta dall'aspetto e dalla facciata imponente la Chiesa del Purgatorio. Tutte e tre site in Corso Dante (Borgo),in distanze diverse.
Da non mancare una visita all'interno del ristrutturando centro storico caratteristico per la sua forma a "spina di pesce. Fondato inizialmente su una isola vicinissima alla terraferma,detta isola di Sant'Andrea,il centro storico era difeso da mura aventi il consueto ponte levatorio,ora inesistente in quanto,nel corso dei secoli e con il "congiungimento" della isola con la terraferma è andato progressivamente perdendo di utilità.
All'interno del centro storico troverete la Chiesa di san Pietro con la caratteristica facciata e il suo altissimo campanile visibile da diverse zone della città.
Di fronte alla centralissima Piazza Garibaldi e vicinissimo all'ingresso di Via Dante troverete il Palazzo Vescovile di Molfetta con il suo colore rossastro e la alta cancellata in ferro.
Una visita è doverosa al Pulo di Molfetta e alla basilica della Madonna dei Martiri da cui,come detto l'8 settembre,viene imbarcata la statua della madre e portata in giro per mare a bordo di un peschereccio. Accanto alla basilica potete visitare l'ospedaletto dei Crociati,un edificio medievale che durante l'era delle Crociatae dava riposo e sostentamento a chi,era in procinto di raggiungere la Terrasanta.
Il Pulo di Molfetta è un sprofondamento di origine carsica distante non più di due chilometri da Molfetta e comodamente raggiungibile con ogni mezzo.
Utilizzato negli anni passati come paesaggio naturale e perfetto per allestire il presepe vivente,oggi è habitat di piante e alberi che crescono più o meno spontaneamente.
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